Il treno degli emigranti

Anni fa, quando i migranti erano gli Italiani, Gianni Rodari scriveva queste rime, probabilmente possono valere anche per tutti coloro costretti ad emigrare in questo secolo:

Il treno degli emigranti

Non è grossa, non è pesante
la valigia dell’emigrante…
C’è un po’ di terra del mio villaggio
per non restare solo in viaggio…
Un vestito, un pane, un frutto,
e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l’ho portato:
nella valigia non c’è entrato.
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuol venire.
Lui resta, fedele come un cane,
nella terra che non mi dà pane:
un piccolo campo, proprio lassù…
ma il treno corre: non si vede più.

Gianni Rodari

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