di Vittorio Boccini.
NIZZA!
Un Mohamed qualsiasi residente in Francia, originario della Tunisia, EX-COLONIA francese.
Circa 300 tra morti e feriti più o meno gravi.
Aveva forse problemi personali e forse mentali, ma ha sposato l’espressione di un disegno, pilotato ad arte tramite internet, di un qualcosa di molto più profondo e organizzato: proselitismo suicida allo stato puro, proselitismo che attecchisce tra gli individui più emarginati, più frustrati e più disperati, generati da quella che noi continuiamo a chiamare “ buona integrazione”.
INTEGRAZIONE:
un termine oggetto di discussione e in molti casi di rifiuto.
Tutti pronti a criticare, ma nessuno pronto ad ammettere il fallimento delle politiche di integrazione fino ad oggi praticate, nessuno aperto a voler discutere sull’errore politico commesso da tanti paesi occidentali (Europa in primis, oggi e storicamente) sul come gestire questo flusso migratorio che si sta dimostrando INEVITABILE e INARRESTABILE.
INTEGRAZIONE non è creare ghetti ai margini delle città metropolitane del tipo “state lì e non rompete i coglioni!”, perché prima o poi “esplodono”!
INTEGRAZIONE dovrebbe significare innanzi tutto INVESTIRE: per sviluppare in chi arriva un senso civico in linea con le nostre Costituzioni, per insegnare a rispettare le nostre leggi, per insegnare la lingua, per creare una possibilità di crescita per loro e per i propri figli (chiaramente come per i nostri: cosa di cui sembra non siamo capaci), per garantirgli una possibilità di culto (magari ben regolamentato), per distribuire le presenze in tutte le aree delle città, delle cittadine, dei paesi e delle campagne.
Dovrebbe significare IN SINTESI aiutarli e portarli a capire, con un percorso a volte difficile, che possono far parte della nostra comunità e esserne membri alla pari, sempre e comunque nel rispetto dei valori e dei principi di chi li accoglie.
TURCHIA!
Sembra essere in atto un colpo di stato dei militari contro la Presidenza Erdogan.
Erdogan è un sunnita.
L’ISIS (l’auto-proclamato Stato Islamico) è sunnita.
Erdogan è accusato di aver sostenuto il movimento ISIS.
Non so quali possano esserne gli effetti, ma una cosa so per certo: chi chiude giornali e arresta giornalisti non trova certamente la mia approvazione!
Non so chi stia pilotando questo tentato golpe, ma so per certo che è un nuovo tassello di una GUERRA occulta ma REALE.
Io sono un povero ignorante in tante materie, ma gli ultimi accadimenti, oltre a quelli succedutisi negli ultimi mesi, confermano la mia sensazione che siamo ormai in piena Terza Guerra Mondiale, dove le varie potenze continentali si stanno ancora misurando a distanza, tramite azioni isolate (molto spesso finanziarie) o tramite sconvolgimenti in paesi marginali. Accadimenti che poco intaccano la riflessione dei cittadini sonnolenti di questo nostro mondo occidentale.
Ma questa è GUERRA!!
E non è la GUERRA di noi poveri cittadini e non è nemmeno la GUERRA della marea di transfughi che approdano ai nostri paesi.
Questa è la GUERRA MONDIALE di altri, volta a decidere chi Economicamente e Finanziariamente controllerà tutto il Pianeta almeno, e come minimo, nel prossimo secolo.
Che poi questa guerra generi stragi terroristiche, genocidi razziali, guerre locali disumane e devastanti, morti infinite per carestie, morti di migranti in mare o SUICIDI per disperazione nel nostro mondo, poco importa, perché, secondo chi l’ha generata, FA PARTE DEL GIOCO e, ANZI, aiuta a giustificare l’avvento di un qualche POTERE FORTE.
La GLOBALIZZAZIONE è un termine, ma è in effetti una pratica e un’ARMA SUBDOLA e DIROMPENTE di questa GUERRA: un termine e una pratica, creata ad arte, che cerca di nascondere la voglia di supremazia della Finanza su tutti gli aspetti della vita quotidiana di TUTTI gli esseri umani.
Tutto è GIUSTIFICABILE se non TOCCA i Sancta Sanctorum della FINANZA MONDIALE.
Tutto è GIUSTIFICABILE se poi l’ECONOMIA e la FINANZA riusciranno a conseguire il loro scopo: il POTERE TOTALE e GLOBALE.
Pessimista?
Forse!
Ma non riesco a vedere un roseo futuro, a meno che…
Vittorio Boccini
Be the first to comment on "Nizza, Turchia e altro"