di Federica Verducci
E dopo averne lette tante dico la mia, con la presunzione di interpretare anche il pensiero di altri.
Ponte Felcino Antirazzista non è un comitato.
La definizione “Ponte Felcino Antirazzista” (azzeccatissima) è nata per dare un nome ad un gruppo social. Un gruppo social che, però, prima di essere tale è un gruppo nato dall’incontro (nei bar, per le strade e pure qui, su Facebook) di persone che si sono ritrovate a parlare e che si sono mostrate indignate, incredule, dispiaciute per le falsità diffuse sui ragazzi richiedenti asilo che via via si sono avvicendati al centro d’accoglienza di Ponte Felcino. È l’incontro di persone che, seppur diverse tra di loro per molti aspetti, ha la stessa visione delle persone, della semplice umana solidarietà, la stessa empatia nei confronti degli altri.
Io credo che non ci siano priorità di “provenienza” nell’acquisizione del diritto alla vita, credo che le priorità siano dettate dal bisogno, dalle tragedie, dalle sofferenze, dall’emergenza.
E proprio non riesco a capire come possano, gli altri, non capire che nessuno abbandonerebbe la propria terra ed i propri cari, rischiando la vita, se solo avesse la possibilità di avere una vita dignitosa, oppure anche semplicemente la possibilità di vivere, a casa propria.
Gli incontri di questi giorni sono stati una vera e propria ventata di positività e di belle emozioni. Ecco, ho finito!
Federica Verducci
Be the first to comment on "“Ponte Felcino Antirazzista non è un comitato”"